Seconda stella a destra


SECONDA STELLA A DESTRA E POI DRITTO FINO AL MATTINO… LA SINDROME DI PETER PAN Tutti i bambini crescono meno uno: Peter Pan il ragazzo che rimane sempre bambino. La Sindrome di Peter Pan è la paura di crescere e di diventare grandi. E’ un male molto diffuso, specie in Italia. Gli uomini stentano a diventare grandi, spesso scappano appena si accenna a un matrimonio, a una convivenza, a una famiglia. Insomma, quando devono diventare adulti. Recenti statistiche affermano che in Italia il 69% dei giovani uomini fino ai 29 anni vivono ancora a casa dei genitori. Un dato superiore alla media europea. Le donne invece crescono molto prima degli uomini e già dai 23 anni iniziano a programmare la vita adulta e ad abbandonano la casa dei genitori. Quali sono le cause della sindrome di Peter Pan? Di seguito se ne elencano alcune: 1) una ragione riguarda le aspettative di vita. Il “sogno americano” degli uomini belli diventati ricchi e famosi in poco tempo influenza tutti i ragazzi che sperano sempre in un colpo di fortuna che li sottragga dall'anonimato. Assumersi la responsabilità di un matrimonio significa la fine del sogno. 2) Il benessere casalingo dei genitori e dei figli. Oggi il livello di vita socio familiare è elevatissimo. I figli vengono messi al mondo solo quando li si desidera e quando le condizioni economiche e familiari sono ottimali. E quindi li si fa vivere da nababbi, accuditi e coccolati ben oltre l'infanzia. Spesso poi i figli sono lavoratori e lo stipendio del giovane consente al genitore di vivere meglio e al di sopra delle proprie possibilità, con telefonini, PC, automobili e viaggi all'ordine del giorno. 3) La debolezza dell'uomo contemporaneo. L'uomo di oggi è insicuro e debole. Ha paura di essere lasciato dalla propria partner dopo anni di vita insieme. Ha il timore del tradimento, di dover sempre sorvegliare che la donna sia felice, anche sessualmente. E’ uno stress che agisce da deterrente nei confronti dei legami duraturi. L'uomo, insomma, fugge! Due rimedi aiutano a crescere: - La paura di restare soli - L'arrivo del vero amore Quest'ultimo, in particolare, è talmente forte da far crescere anche Peter Pan, trasformandolo in un uomo... SECONDA STELLA A DESTRA E POI DRITTO FINO AL MATTINO La fiaba di Peter Pan, la storia avventurosa densa di pirati e galeoni, presenta tutti gli ingredienti del bel sogno, del calore dell’infanzia, dell’avventura a lieto fine tra pericoli e con ritorno finale alla casa dei genitori. Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino… E’ la strada che conduce all’Isola-che-non-c’è. L'ISOLA CHE NON C'E' Vestito di fogli secche P.P. entrava di notte nelle camere dei bambini per portarli con se, in volo, fino all’Isola-che-non-c’è, un’isola felice di avventure e divertimenti. Girava accompagnato da una luce veloce e lampeggiante, alta non più di una mano: Trilly – Campanellino, una ragazza graziosa, vestita anche lei con una foglia secca, e tendente a una leggera pinguedine. Nell’Isola-che-non-c’è la vita procede tranquillamente, tranne che per i pirati che sono tutti assetati di sangue. Tra essi stava Capitan Uncino. CAPITAN UNCINO I suoi capelli erano acconciati in lunghi riccioli. Aveva occhi azzurri e contegno dignitoso, apparteneva a una casta diversa dalla sua ciurma. Parlava con eloquio elegante, anche se bestemmiava. Uncino odiava Peter Pan , da quando aveva gettato la sua mano in pasto al cooccodrillo. Nel timore di essere catturato vivo portava sempre con sé un tremendo veleno fatto da lui stesso. Una notte ne fece cadere cinque gocce nella tazza di Peter Pan. Trilly, che aveva udito Uncino parlare del veleno, beve tutte pozioni destinate a Peter. Si salva solo grazie al grande amore dei ragazzi. IL BRIGANTINO JOLLY ROGER Uncino si serve dei ragazzi per tendere un agguato a Peter. Li cattura e li porta sulla sua nave il brigantino Jolly Roger. I ragazzi vengono allineati sull’asse e stanno per essere gettati in pasto agli squali quando P.P. interviene e a bordo e scatena un terribile combattimento. Uncino crea il vuoto intorno a sé roteando l’artiglio di ferro. I valorosi ragazzi si tengono lontani. Solo Peter Pan leggero e veloce lo affronta. Uncino cade in mare, dove lo aspetta sempre il solito coccodrillo che se lo mangia. Così finisce capitan Uncino. IL RITORNO A CASA Sconfitti i pirati è tempo di riportare i bambini a casa. P.P. si mette alla ruota del timone e, valutato il vento, dirige la nave verso le Azzorre, da dove può fare più presto a volare a casa. I pirati catturati, per essere risparmiati, obbediscono agli ordini e manovravano con i bambini. § Passano molti anni e P.P. torna a trovare i bimbi che nel frattempo sono cresciuti: sono diventati adulti e hanno figli. Peter Pan piange. Solo lui è rimasto bambino e con ancora tutti i dentini di latte. Ma i bimbi, figli dei suoi amici lo consolano: lo aspettavano e sono già pronti a volare con lui verso l’isola che non c’è.


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