LIBERTALIA


La repubblica di Libertalia venne costituita in Madagascar, negli anni tra il 1695 e 1705. Protagonisti furono l’ufficiale di marina francese Bartholomé Misson, il frate italiano Caraccioli e il famoso pirata americano Thomas Tew. Esistita veramente o no, quella di Libertalia è comunque una bella storia.

Bartholomé Misson, rampollo di una nobile famiglia francese, viene iscritto dal padre all’Accademia Militare. Ma il ragazzo ha altri sogni, vuole viaggiare, andare per mare e vedere il mondo. Le sue insistenze inducono il padre a farlo imbarcare come allievo ufficiale sulla Victorie, una nave da guerra. Il giovane, a bordo della Victorie, gira il mondo e impara l’arte del navigare. Un giorno la nave attracca nel porto di Napoli. La sosta è prolungata. Misson scende a terra e decide di raggiungere Roma per visitare la città e vedere il Papa.

Nella capitale frequenta i salotti bene della nobiltà. Conosce un tale, certo Caraccioli (il nome di battesimo è ignoto), un frate domenicano convinto assertore delle idee libertarie che in quegli anni andavano diffondendosi per l’Europa. Misson è affascinato dai discorsi del frate, il quale insofferente alle rigide regole domenicane, vuole abbandonare il saio e andare in giro per il mondo a diffondere i suoi sogni di libertà e di uguaglianza. Caraccioli viene così arruolato sulla Victorie e salpa verso le Americhe in compagnia di Misson. Durante la lunga traversata Caraccioli parla ai marinai, racconta di un mondo nuovo dove la proprietà privata è bandita, non esiste la schiavitù ed è vietato lo sfruttamento degli uomini sugli uomini. Sono idee che precedono di mezzo secolo la Rivoluzione Francese e di quasi un secolo e mezzo l’abolizione della schiavitù in Francia. Al largo dell’isola di Martinica la Victorie incrocia la fregata inglese Winchester e ingaggia un duro combattimento. Vi sono vittime a bordo della Victorie tra i quali tre ufficiali e il comandante. Caraccioli capisce che è giunta la sua grande occasione. Al termine dello scontro, prende il comando della nave. Nomina Misson nuovo comandante e se stesso primo ufficiale. Ha così inizio l’avventura dei pirati liberi. Innanzi tutto si discute su quale bandiera issare sull’albero della nave. Qualcuno propone la bandiera nera dei pirati. Caraccioli indignato afferma la loro non appartenenza al mondo dei pirati, bensì a quello degli uomini liberi, decisi a praticare la libertà che Dio e la Natura hanno dato loro. Quindi invita tutti a sentirsi <>. I “Liberi” iniziano le loro avventure sui mari. La loro prima preda è una nave mercantile inglese. Vanno all’assalto, disarmano i marinai e si accontentano di due barili di rum e poche altre cose. Quindi invitano gli increduli marinai Inglesi a riprendere la navigazione.

La Victorie successivamente fa rotta verso le coste dell’Africa occidentale. Incrocia una nave olandese, la seconda preda. Questa volta Misson e Caraccioli non sono affatto generosi con i prigionieri. Infatti nella stiva della nave, oltre ad un prezioso carico d’oro, trovano incatenati 11 schiavi negri, e questo per i Liberi è un crimine intollerabile. <>. Gli schiavi vengono liberati e gli ufficiali Olandesi impiccati ai pennoni della nave. I Liberi pirati continuano a navigare lungo le coste occidentali dell’Africa e, arrembaggio dopo arrembaggio, riempiono la stiva della nave di tesori, al grido di <>. Ma tanta ricchezza richiede un posto sicuro per la custodia. E’ necessario trovare un’isola per costruire Libertalia, la Repubblica dei Liberi. Fanno rotta verso il Madagascar, che negli ultimi anni è diventato un vero paradiso per i pirati. Superano il Capo di Buona Speranza raggiungono in breve l’isola. Qui cominciano a costruire una cittadella fortificata nella baia di Diego-Suarez, all’estremità nord.

Libertalia si sviluppa rapidamente, gli indigeni accettano di buon grado la presenza dei nuovi giunti che offrono loro molti regali. I Liberi si recano nella vicina isola Johanna dove incontrano la popolazione locale e ragazze molto belle. Presto vengono celebrati i primi matrimoni. Misson e Caraccioli sposano rispettivamente la sorella della regina e una ragazza di corte. Tutte le donne vengono condotte a Libertalia.

La vita diventa dolce per i pirati, molti bambini nascono. Ciò nonostante i Liberi continuano ad assalire le navi di passaggio. Un giorno, mentre navigano lungo le coste dell’Africa, incrociano lo sloop del famoso pirata americano Thomas Tew, di Rhode Island. Tew viene condotto a Libertaria e accolto con tutti gli onori. Diventa così il terzo socio di Misson e Caraccioli. Nella città dei liberi la popolazione aumenta rapidamente. Iniziano a sorgere i primi problemi di amministrazione. Misson capisce che è necessario costituire un ordinamento scritto. Suddivide la popolazione in gruppi di dieci e nomina all’interno di ciascuno un rappresentante con la prerogativa di partecipazione all’assemblea parlamentare dell’isola. Misson viene nominato conservatore generale per tre anni, Tew ammiraglio generale e Caraccioli segretario di Stato. Viene creato un Consiglio di saggi, senza distinzione di nazionalità o colore della pelle, con l’incarico di amministrare la vita della comunità. Vengono adottate le prime decisioni importanti: la scelta di una lingua ufficiale, resa necessaria dalla mescolanza dei tanti idiomi e dialetti presenti sull’isola. Il tesoro accumulato viene diviso secondo i meriti. Le terre circostanti vengono assegnate a chi le coltiva.

Sono i giorni più felici a Libertalia. Le cose sembrano andare a gonfie vele. Inizia un nuovo periodo di pace e prosperità. Ma nuvole minacciose s’affacciano all’orizzonte, il destino di Libertaria, il sogno dei Liberi si infrange. Tew un giorno parte con la Victorie alla ricerca di vecchi compagni di avventure stabilitisi nei villaggi indigeni circostanti per invitarli a Libertalia. Durante la notte si scatena un ciclone e la nave viene scaraventata contro gli scogli. Tew si salva ma la Victorie è perduta. Nella stessa notte Libertalia viene assalita di sorpresa da indigeni inferociti i quali incendiano le case e uccidono tutti i Liberi. Caraccioli muore. Misson riesce a fuggire con due sloop e quarantacinque uomini.

Alle prime luci dell’alba i due pirati sopravvissuti si incontrano. Tew propone a Misson di seguirlo in America, dove possiede ancora molte ricchezze. Ma Misson rifiuta, è stanco e vuole ritornare in Francia. I due amici si abbracciano e si salutano. Le due navi iniziano a risalire le coste della Guinea. Ma i problemi per loro non sono ancora finiti. Un uragano si scatena furioso e affonda l’imbarcazione di Misson il quale viene risucchiato dal mare. Tew non può fare niente per salvarlo.

L’utopia dei pirati Liberi è adesso davvero finita. Le grandi potenze europee sono preoccupate dal diffondersi delle idee rivoluzionarie in molte basi dei pirati in Madagascar. Invadono l’isola e impongono un nuovo ordine. Da molte parti si sostiene che Libertalia non sia mai esistita, anche se è difficile negare l’insediamento, in tempi passati, di una grossa comunità di pirati in quei luoghi. L’utopia dei liberi fa ancora paura e molti preferiscono credere che Libertalia sia stata tutta un’invenzione.

Fonti: www.libertalia.it ; Gli ammutinati della Libertà (D.Vaxelaire); Storia generale dei più famosi pirati (D.Defoe); Le Rotte dei Ribelli (V.Domenici).


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