Le ultime avventure della piccola Lussino


A fine settembre mi sono trovato, dopo varie vicissitudini, a dover spostare la barchina dal Villaggio del Pescatore ad un cantiere posizionato al Lisert (Monfalcone).
Scelgo una bella giornata di vento ed esco verso le 5.00 p.m. con Loredana per fare un giretto.
Tutto ok, si veleggia con poco mare e con un vento sui 10 nodi. Bello!!!
Alle 6.00 pm lascio Loredana al Villaggio del Pescatore per proseguire il trasferimento (in realtà non più di un paio di miglia).
Il vento comincia a rinforzare ma tutto bene... anzi per la direzione che avevo preso era una panacea. 12-14 nodi presi al lasco ed un bel tramonto veleggiando verso l'ingresso del porto di Monfalcone.
Costeggio i frangiflutti tenendomi ad una certa distanza dalle secche.
Arrivato vicino all'ingresso del porto lato faro vedo una barchina a motore che usciva in direzione opposta alla mia...chiedi (per sicurezza non si sa mai..) il cantiere Cadei, vado bene di qui? Risposta: non c'entra niente devi tornare indietro rientrare nel canale del Villaggio prendi quel canale lì poi quell'altro, costeggia La Cartiera ecc., ecc. "COSA???"

Ho sbagliato tutto, penso. Cambio rotta e mi metto di bolina (ovviamente per tornare indietro) avevo fatto in 20 minuti circa un paio di miglia.
Mi accorgo che la piacevole brezza di bolina diventa vento... e poi ventone. Ma la barca tiene bene e me la cavo bene da solo con virate e compagnia bella.
Circa un'ora di bolina con la barca sbandata e raffiche. Che goduria per me e la piccola Lussino. Come tiene bene il vento, penso, che bello l'imbrunire che poesia, che vento. Vira che ti rivira rientro nella zona palificata del Villaggio spostato però verso Duino.
Ormai non si vede più granché. Ok penso io, tanto c'è il motore e la strada non è tanta, ho pure una splendida e costosa torcia.
Calo le vele accendo il motore che canta allegro. Mi guardo intorno e mi vengono i brividi.... , ci sono gli allevamenti di cozze. Chilometri e chilometri di coltivazioni di dannatissime cozze e non si vede quasi più nulla. E' un campo minato.
Decido di riprendere un pò il largo e cercare di scansare tutto quel casino. Ormai si vedono le luci di Duino e del porto. Mentre navigo cercando ormai solo di individuare la via del rientro verso il villaggio ad un certo punto sento CRUNK! Mi fermo all’istante ... cosa cavolo è ? Sono incagliato: deriva, timone, tutto. E il vento soffia (ormai comincio a convincermi che sia borino).
Alzo tutta la deriva, disincaglio e riparto.... SPLUT, SPLUT cos'è adesso??? Il motore si spegne. Porca di qui e di là! Che succede?
Alzo il motore (al buio ): ELICA PIENA DI ALGHE ANZI ALGHE E QUALCHE TRACCIA DI ELICA!

OK mi arrendo: cappa secca, rassegnazione e borino (ormai accertato) che porta verso fuori.
COSA mi resta da fare? Dove mi porta il grazioso vento che a secco di vele mi fa viaggiare di circa 2 nodi?
CAPITANERIA, SOCCORSO A MARE. 1530 A ME!!!

Finale: scarroccio con il fiocco buttato in acqua a mò di ancora galleggiante e attendo. Attendo ancora e su consiglio della Capitaneria butto a mare l'ancora.
ARRIVIAMO DA TRIESTE, Arriviamo da Monfalcone STIA TRANQUILLO. Ma io sono tranquillo, perché però non capite le indicazioni che vi dò? Sono vicino alle boe di segnalazione d'ingresso del porto di Monfalcone, precisamente sono vicino a quella verde, sono boe grosse e non ce ne sono altre...

CAPITANERIA: quali boe ci spieghi meglio … la vediamo non si muova.
Avevano finalmente visto la potentissima torcia (da Duino) e stavano venendo a prendermi.
Sono stato tratto in salvo ma ... mi dicono per un capello! Ero ormai in mezzo metro d'acqua e la motovedetta non avrebbe potuto andare oltre.
ERO SCARROCCIATO quasi fino all'Isola della Cona (foce dell'Isonzo).
Finalissimo (lieto). Rientro al porto di .... Monfalcone al traino, rimprovero per il giubbotto di salvataggio del simpaticissimo Maresciallo e pizza a MEZZANOTTE.
Enzo


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