
MASTER & COMMANDER , SFIDA AI CONFINI DEL MARE
Tratto dal romanzo di Patrick O'Brian, l’autore britannico di romanzi storici scomparso nel 2000, Master & Commander
è magistralmente interpretato dal premio oscar neozelandese Russel Crowe.
Crowe è il Capitano di Corvetta Jack Audrey, comandante del vascello inglese “Surprise” in navigazione nei Carabi
all’inizio dell’Ottocento.
Ha l'ordine dell'ammiragliato britannico di intercettare la nave corsara francese “Acheron”, che spadroneggia
in quei mari razziando bottini destinati a sostenere l’impero napoleonico.
L'”Acheron” è più grande e potente, in grado di raggiungere grandi velocità, che oggi fanno sorridere, ma che
allora sembravano sorprendenti.
E’ talmente temuta da essere soprannominata “la nave fantasma”.
E la prima volta appare proprio come uno spettro, emergendo da una fitta nebbia e infliggendo dure perdite
all'equipaggio di Aubrey.
Da qui la decisione del comandante di iniziare un implacabile inseguimento che porterà il “Surprise” a circumnavigare
l'America Latina, doppiando Capo Horn, tallonando i francesi nel Pacifico fino alle bellissime isole Galapagos,
popolate da incredibili specie animali
Il film ha tutti gli ingredienti della grande navigazione a vela e può soddisfare gli appassionati di mare più esigenti
per le realistiche ricostruzioni: spiegamenti di vele e ardite manovre, tempeste, arrembaggi, atti di eroismo
e di codardia, superstizioni, sagaci strategie militari, tensioni prima della battaglia, cannoneggiamenti fino
all'epico e cruento scontro finale.
Il film è destinato a collocarsi accanto ai grandi film classici della navigazione che per decenni sono stati visti
e amati, come le varie versioni dell' Ammutinamento del Bounty, Il Moby Dick, L'Albatros di Ridley Scott,
il recentissimo La maledizione della prima luna, ecc.
Due secoli fa, nel 1805, le guerre napoleoniche erano autentici conflitti mondiali. Inglesi e Francesi si combattevano
anche “ai confini del mare”, come dice il sottotitolo italiano di Master & Commander , perfino nelle acque dell'Atlantico
e del Pacifico che circondano l'America Latina.
Laggiù, nell'altro emisfero, l'Europa sembra lontanissima. Tuttavia, come il comandante Aubrey ricorda ai suoi uomini,
il “Surprise” in navigazione è l'Inghilterra stessa, la loro patria. E anche se l'equipaggio preferirebbe tornare a casa,
l'inseguimento continua, pur nella consapevolezza che l'”Acheron” potrebbe risultare vincitrice.
Aubrey ha un altissimo senso del dovere ritiene essenziale impartire ordine e disciplina, anche con frustate, tuttavia
è umano ed è vicino a tutti i problemi dei marinai. Ha cedimenti e a un certo punto sembra pure disposto ad abbandonare
l’inseguimento della “nave fantasma”.
Tanta umanità è anche merito dell'amicizia col medico di bordo , un intellettuale appassionato anche di scienze naturali
che vorrebbe una sosta alle Galapagos per poterne studiare gli strabilianti animali.
Se i premi devono servire a scoprire nuovi talenti, sarebbe opportuno darne qualcuno all’attore Paul Bettany, che
interpreta ottimamente il medico.
Il comandante Audrey è anche un buon violinista e ama nei momenti di relax suonare assieme al medico che lo accompagna
al violoncello.
In un film esclusivamente maschile, senza nessuna attrice in scena, è molto buona la scelta degli interpreti,
anche perché ricorda quanto spesso le guerre siano state combattute da ragazzini, come i giovanissimi allievi
ufficiali imbarcati al servizio della marina inglese.
Se tutti i comprimari sono validi, troneggia per e bravura Russell Crowe, abile nel non dare enfasi al suo personaggio
che è per gli uomini dell'equipaggio al tempo stesso un autorevole “commander” ma in particolare un “master”,
un maestro non solo di arte militare ma principalmente di vita.
Ottimo lavoro del sessantenne regista australiano Peter Weir.
Weir mancava dal cinema da cinque anni e, per l'ennesima volta, giustamente, si ritiene degno di una nomination
e forse finalmente anche dell'Oscar.
In trent'anni Weir ha diretto tredici film. Come è tipico nella cinematografia australiana, Weir ha una particolare
e affascinante visione del rapporto tra uomo e natura.
Basti guardare come in Master & Commander vengano scelte le inquadrature della nave inglese in mezzo all'immensità
degli oceani e nei momenti di sosta sulla terraferma.
Infine molto valido è anche l'accompagnamento sonoro, per le musiche originali e per i brani di Mozart, Corelli,
Boccherini e soprattutto Bach.
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